Effetti di diverse tipologie dell’avampiede sulla stabilità posturale.

INTRODUZIONE

Il controllo posturale è il controllo della posizione del corpo nello spazio, allo scopo di mantenere l’equilibrio e l’orientamento. Il controllo posturale statico è la capacità di stabilizzare o minimizzare il movimento del centro di gravità all’interno della base di appoggio (BOS) quando si ricerca lo stato di equilibrio in una posizione eretta sotto carico. La posizione eretta umana è mantenuta attraverso un meccanismo posturale centrale assistito da un feedback sensoriale che parte dalle orecchie, dagli occhi, da recettori muscolari e cutanei e che, insieme, contribuiscono alla stabilizzazione posturale. La muscolatura delle gambe, dei piedi e del tronco utilizzano questo circuito di retroazione, permettendo all’individuo di stare in piedi contro le forze di gravità. In generale, il mantenimento della posizione eretta, è garantita da componenti del sistema nervoso centrale e periferico che costantemente interagiscono per controllare l’allineamento del corpo con il centro di gravità all’interno della base di appoggio. Il sistema propriocettivo agisce attraverso i sensi di tatto, pressione, e vibrazione e attraverso il senso della posizione, che insieme aiutano a determinare le posizioni relative e le velocità di movimento delle varie parti del corpo. Il centro di pressione (COP) è definito come il punto sul piede sul quale il peso del corpo è equamente distribuito tra i quadranti mediale-laterale (ML) e antero-posteriore (AP) e viene registrato in centimetri. Il movimento del COP nelle direzioni ML e AP riflette il tentativo del corpo di mantenere un controllo posturale. Vi è una correlazione positiva tra uno scarso controllo posturale e il rischio di lesioni nella popolazione atletica.

Il piede umano serve a bilanciare l’individuo direttamente o indirettamente, nel corso di una serie di attività statiche e dinamiche, come lo stare in piedi, il camminare, la corsa, il nuoto, e le immersioni. Durante una posizione statica o dinamica, il piede è un “adattatore mobile”, che fornisce un funzionamento ottimale con il minimo rischio di lesioni. Il piede è l’unica fonte diretta di contatto con  il suolo e la sua superficie di appoggio svolge un ruolo importante in tutte le attività portanti. Quando le componenti del piede cooperano, queste fanno si che si crei una base equilibrata per il corpo. Ogni modifica alla struttura del piede, quindi, ha il potenziale di alterare le funzioni di distribuzione del carico sui piedi. Scorretti allineamenti delle strutture della parte anteriore del piede, dei metatarsi e del retropiede portano ad un movimento compensativo, che può concludersi con infortuni. Squilibri strutturali e posizionali del piede possono contribuire a scatenare lesioni in tutta la catena cinetica. Inoltre, si suggerisce che l’avampiede normalmente dovrebbe essere allineato perpendicolarmente alla bisezione del calcagno quando il piede è con l’articolazione sottoastragalica in posizione neutra. La sottoastragalica in posizione neutra è stata considerata una posizione di riferimento importante da cui si può misurare il movimento. Questa posizione neutra della sottoastragalica è definita come l’angolo dello scafoide tra i 130° e 150°, un normale arco longitudinale mediale , ed una posizione del calcagno perpendicolare al terreno. Qualsiasi scostamento da questa posizione, sia in varo che in valgo, è considerato anormale e potrebbe portare al movimento anormale e possibili lesioni. Tuttavia, studi recenti hanno suggerito che una certa variazione in varo o in valgo dell’avampiede può essere normale in una popolazione di adulti.

Una misura dell’angolo dell’avampiede (FFA), che di solito viene eseguita in una posizione in assenza di carico, compresa tra 1-8 gradi è considerata neutra/normale. Una misurazione superiore o inferiore a questo intervallo si traduce in una descrizione dell’avampiede in alto varismo (cioè, ≥8°) o in basso varismo dell’avampiede (cioè, ≤°). Se la FFA è superiore a 8° (o in posizione capovolta dell’avampiede sul calcagno), le articolazioni metatarsali sono completamente prone durante un carico portante. Questo si traduce in una riduzione della stabilità ossea nelle articolazioni metatarsali e di un piede non adeguatamente rigido sotto carico, a causa di un’eccessiva mobilità della sottoastragalica e del mesopiede durante il carico. Alcuni autori precedenti hanno dimostrato che la postura anomala del piede, come ad esempio un eccessiva pronazione, è un predisponente o un fattore di rischio attivo che può portare ad una lesione del legamento crociato anteriore. Allo stesso modo, quando il FFA è <1° cioè, in posizione di estroflessione dell’avampiede sul tallone, l’articolazione mediotarsica è supinata e maggiore superficie laterale del piede è portata a contatto con il terreno, con conseguente minore contatto dell’area plantare. Questo squilibrio porta ad una riduzione degli input sensoriali degli organi sensoriali della pianta del piede, riducendo in tal modo l’input sensoriale che è importante per il controllo o per il mantenimento dell’equilibrio. Pertanto, la valutazione clinica della postura del piede può essere una componente essenziale per la gestione del dolore agli arti inferiori o in presenza di disfunzioni.

L’influenza della struttura dell’avampiede sulle posizioni dei metatarsi e della parte posteriore del piede durante il mantenimento di una posizione eretta sotto carico, non è stata ampiamente studiata. Inoltre, l’influenza della struttura del piede sul controllo posturale non è stata ben investigata in letteratura. Così, per la prevenzione dei traumi, può essere utile una migliore comprensione delle variabili che influenzano la stabilità posturale. L’obiettivo di questo studio è quello di esaminare l’influenza delle diverse posture dell’avampiede, (cioè, avampiedi alti, bassi e neutri) sul controllo posturale durante una singola posizione in piedi, sia con gli occhi chiusi sia con gli occhi aperti. Uno scopo secondario è stato quello di indagare il rapporto tra i tipi dell’avampiede, l’altezza di una persona, le dimensioni del piede, e le posizioni associate nel mesopiede e nella parte posteriore del piede. CONTESTO E SCOPO:

La struttura portante del piede può influenzare il controllo posturale se è presente una diminuzione della base di supporto (BOS) o una aumentata instabilità passiva delle articolazioni del piede. Lo scarso controllo posturale è spesso dipendente o ha come fattore causale principale il piede e la caviglia. Lo scopo di questo studio è stato quello di esaminare l’influenza delle varie posture dell’avampiede sulla stabilità posturale durante l’appoggio su un singolo arto.

METODOLOGIA:

Sessanta individui sani di età compresa tra 18-31 anni sono stati selezionati tramite una procedura di campionamento ragionata sulla base delle misure dell’angolo dell’avampiede e classificati in tre gruppi: angolo varo maggiore di 8° dell’avampiede (avampiede alto: n = 20), angolo varo dell’avampiede tra gli 8° e 1° (avampiede neutro: n = 20) e angolo varo dell’avampiede inferiore ad 1° (avampiede basso: n = 20).

Sono state eseguite diverse misurazioni del piede, anche in statica, tra cui l’angolo del retropiede rilassato e la posizione dello scafoide, e le varie dimensioni del piede. Altezza e peso sono stati registrati per tutti i soggetti. Le condizioni quali il centro di pressione (COP), l’escursione in antero-posteriore (AP) e medio-laterale (ML), l’indice di stabilità (SI) con gli occhi aperti e gli occhi chiusi sono state anche misurate utilizzando una force platform.

RISULTATI:

Forti correlazioni sono state trovate tra l’angolo dell’avampiede e l’angolo del retropiede, l’angolo anteriore e la posizione dello scafoide, e tra l’angolo posteriore del piede e la posizione dello scafoide.

Non c’erano correlazioni tra l’angolo dell’avampiede e tutte le cinque misure del COP, eccetto tra l’angolo di avampiede e il SI con occhi chiusi.

CONCLUSIONE:

Vi è una correlazione positiva tra l’angolo avampiede e l’angolo del retropiede e tra l’angolo anteriore e la posizione dello scafoide. I diversi angoli dell’avampiede non hanno però influenzato il centro di pressione, le escursioni in AP e ML e l’indice di stabilità in soggetti sani.

Fonte: Fisio Notizie